Generazione X e Millennial a maggior rischio cancro: alimentazione, ambiente e farmaci

Un recente studio condotto dall’American Cancer Society e pubblicato su “The Lancet Public Health” solleva nuove preoccupazioni riguardo l’aumento dei casi di cancro tra le generazioni più giovani, in particolare la Generazione X (1965-80) e i Millennial (1980-94).

I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a nuove diagnosi di 34 tipi di cancro su quasi 24 milioni di pazienti e i dati sui decessi di oltre 7 milioni di persone per 25 tipi di cancro nel periodo 2000-2019. I risultati hanno mostrato che il rischio di 17 tipi di cancro, inclusi tumori al seno, pancreas e stomaco, aumenta ad ogni nuova generazione. Tra le classi di età più recenti cresce anche il tasso di mortalità per i tumori del fegato (solo nelle donne), dell’utero, della cistifellea, dei testicoli e del colon-retto.

Questi risultati ampliano le prove precedenti sul crescente rischio nelle nuove generazioni di cancro del colon-retto a esordio precoce e sui tumori associati all’obesità, includendo una gamma molto maggiore di tipi di cancro.

Ancora non si hanno spiegazioni certe del motivo per cui questi tassi stiano aumentando, anche se probabilmente le persone nate in un determinato anno, condividono ambienti sociali, economici e climatici che ne influenzano l’esposizione a fattori di rischio ambientali o legati a stili di vita o abitudini alimentari.

Ad esempio l’adozione ormai generalizzata di modelli alimentari squilibrati, l’incremento del consumo di alimenti ultra trasformati (UPF) e la crescente sedentarietà appaiono particolarmente rilevanti, soprattutto se l’esposizione avviene negli anni cruciali dello sviluppo.

Inoltre, l’esposizione a contaminanti ambientali come inquinanti chimici e fisici, anche a bassi livelli ma costanti nel tempo, potrebbe alterare la regolazione ormonale e il metabolismo, incrementando il rischio oncologico. La presenza di pesticidi, plastificanti come i ftalati, e metalli pesanti nei nostri ecosistemi e prodotti di consumo quotidiano richiede una riflessione urgente sulla sicurezza a lungo termine di queste sostanze.

Anche l’uso eccessivo e spesso non necessario di farmaci può contribuire a questo quadro complesso. L’abuso di antibiotici, per esempio, può portare ad una alterazione del microbioma intestinale che, secondo alcune ricerche, potrebbe avere legami con un aumento del rischio dei tumori del tratto gastrointestinale.

Questi dati sottolineano la necessità di adottare un approccio olistico nella lotta contro il cancro, non limitandosi a trattare i sintomi ma affrontando le cause profonde legate al nostro ambiente e stile di vita. Le politiche sanitarie dovrebbero incentrare maggiori risorse nella prevenzione, compresa la promozione di una dieta equilibrata, la riduzione dell’esposizione a sostanze nocive e un uso più consapevole dei farmaci.

In conclusione, questi dati certamente preoccupanti offrono anche un’opportunità per rivedere e migliorare le nostre strategie di salute pubblica, puntando a un futuro più sano per le generazioni a venire.

Link di approfondimento:

https://pressroom.cancer.org/higherriskGenXandMillennials

https://www.thelancet.com/journals/lanpub/article/PIIS2468-2667(24)00156-7/fulltext

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