Yogurt vegetali: mercato in crescita, ma serve più qualità

Tavolo bianco con sopra vari bicchieri di latte vegetale e lavagna con la scritta "alternative milk"

I trend di mercato

Negli ultimi anni, il mercato degli yogurt vegetali ha registrato una rapida espansione, spinto dall’attenzione verso diete plant-based, allergie o intolleranze al lattosio e preoccupazioni ambientali. Secondo recenti analisi di mercato, il segmento è destinato a crescere con un tasso annuo superiore al 10%, grazie all’innovazione nella formulazione dei prodotti e all’ampliamento della gamma di ingredienti utilizzati.

Le potenziali aree di miglioramento

In Italia, il consumo di yogurt vegetale è in aumento, anche se con un tasso di crescita più moderato rispetto ad altri paesi europei. La preferenza per ingredienti naturali e l’assenza di additivi è un fattore chiave nelle scelte dei consumatori italiani, che spesso cercano prodotti con etichette pulite e valori nutrizionali equilibrati.

Il ruolo degli yogurt vegetali in una dieta equilibrata

Le alternative vegetali allo yogurt possono essere una buona scelta, ma è fondamentale per il consumatore selezionare prodotti con un profilo nutrizionale equilibrato. Sotto questo aspetto sono fondamentali l’apporto proteico e la sua qualità, il contenuto in zuccheri e l’apporto di micronutrienti, vitamine e minerali.

Lo studio

Un recente studio estone ha analizzato la qualità nutrizionale di 25 yogurt vegetali commerciali a base di soia, avena, cocco e lupino, valutando aspetti chiave quali la digeribilità delle proteine, il contenuto di minerali essenziali e la loro biodisponibilità.

Qualità proteica

Lo studio ha valutato la qualità delle proteine nei diversi prodotti utilizzando il PDCAAS (Protein Digestibility-Corrected Amino Acid Score), un indicatore che misura la qualità proteica in base alla digeribilità e al contenuto di aminoacidi essenziali. I risultati hanno evidenziato una generale insufficienza della qualità proteica ed un elevata variabilità tra le diverse alternative:

  • Yogurt di soia: il PDCAAS è variato tra 0,21 e 0,82, indicando differenze significative nella qualità delle proteine a seconda della formulazione del prodotto.
  • Yogurt di avena: valori compresi tra 0,41 e 1,00, con un solo prodotto che ha raggiunto un PDCAAS superiore a 0,9, indice di proteine di alta qualità.

Minerali essenziali

La maggior parte dei prodotti è risultata povera dei minerali essenziali (calcio, ferro, magnesio, zinco), rendendoli inadeguati come fonte minerale. Tuttavia, i prodotti fortificati con il calcio hanno mostrato livelli soddisfacenti del minerale accompagnati da una biodisponibilità adeguata.

Fattori antinutrizionali

Un altro aspetto rilevante è la presenza di composti che riducono l’assorbimento dei minerali. Nei prodotti analizzati, i livelli di fitati variavano tra 13 e 193 mg/100 g, mentre le saponine erano comprese tra 11 e 18 mg/100 g negli yogurt di soia e tra 1 e 8 mg/100 g in quelli di avena.

Conclusioni

Lo studio evidenzia come molte alternative vegetali allo yogurt non siano ancora in grado di eguagliare il prodotto tradizionale in termini di apporto proteico e micronutrienti. Gli autori sottolineano l’importanza di scelte più consapevoli da parte dei consumatori, orientandosi verso prodotti che offrano reali benefici nutrizionali.

Per i produttori, il miglioramento del profilo nutrizionale rappresenta una opportunità strategica: trattamenti specifici delle materie prime, come le farine di legumi e cereali, la combinazione con altre fonti proteiche di qualità, come frutta secca e semi, o la fortificazione con vitamine e minerali, possono rendere questi prodotti più competitivi ed intercettare la domanda crescente di alimenti funzionali.

Link di approfondimento:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666833525000085

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