Dalla logica guardia e ladri all’autocontrollo sistemico attraverso la blockchain

In sintesi

Nelle linee programmatiche del Ministro Patuanelli si coglie lo sforzo per attivare un processo di cambiamento.

Tuttavia, a nostro avviso, occorre individuare leve fondamentali che tengano conto della natura e significato dell’innovazione organizzativa/tecnologica per l’agrolimentare. La leva fondamnetale è questa:
Autorità Tutela e Salute eco agro alimentare <– –> Agenzia delle Entrate

come l’Agenzia “mette le mani” nelle tasche dei cittadini, così un’unica Autorità deve essere in grado di accedere in tempo reale ai dati di conformità degli Operatori del Settore Alimentare.

L’Autorità, promotrice delle linee guida per l’ecosistema blockchain, che solleva l’OSA e sostiene la realizzazione di una infrastruttura unica al mondo, che farà brillare il “diamante ecoagroalimentare italiano”.

Un Autocontrollo di filiera preventivo che diviene sistemico, sostenuto dalla tecnologia: evoluzione dell’Autocontrollo dell’OSA introdotto nel 1997.

Soprattutto, un’azione dello Stato per la tutela dell’origine, dell’igiene e della qualità degli alimenti e dell’ambiente, che sarebbe certamente ben vista dal consumatore a garanzia della salubrità e della sostenibilità di ciò che mangia.

Il territorio e il cibo che esprime sono correlati e sono per l’Italia beni unici che vanno tutelati e valorizzati.

In questo modo supereremo la dispendiosa ed inefficace logica “guardia e ladri”.

La visione ministeriale attuale

Image

Le linee programmatiche del Ministro Patuanelli hanno presentano spunti di riflessione.

I contenuti sono molto ampi ed imperniati su 6 obiettivi principali di cui 4, opportunamente legati direttamente a innovazione e sostenibilità:

  • potenziare la competitività del sistema in ottica sostenibile, favorendo l’organizzazione delle filiere e investendo sull’integrazione dei settori verso un’economia realmente circolare
  • migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi
  • rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni
  • efficientare il sistema di governance e costruire un quadro normativo allo stesso tempo semplice e adeguato alle nuove sfide e alle nuove esigenze. 

Si coglie lo sforzo per avviare il processo di cambiamento, ma a nostro avviso è necessario essere più precisi per attivare la leva fondamentale che inneschi concretamente questo percorso virtuoso.

Il settore agroalimentare è un sistema dinamico molto complesso, occorre eliminare le contraddizioni che lo caratterizzano agendo sulle leve opportune per determinare l’evoluzione che lo attende.

 

Misure attese dal Governo

Ci aspettiamo due misure specifiche dal Governo:

  • Dal basso – Promuovere l’innovazione organizzativa e tecnologica dei processi non solo tramite incentivi, ma anche tramite una politica organica che inneschi il cambiamento operativo.
  • Dall’alto – Favorire la riorganizzazione in ottica sistemica delle intere filiere agroalimentari.


” … Non possiamo continuare a operare con lo stesso pensiero che ha prodotto lo stato attuale …”.

Fattori essenziali abilitanti sono:

  • la messa a disposizione di piattaforme tecnologiche pubbliche e
  • la condivisione delle conoscenze con la relativa formazione degli operatori.

Queste azioni devono però tenere conto della natura stessa dell’innovazione organizzativa e tecnologica ed il suo particolare significato per il settore agroalimentare.

Lo stato in fieri e le prospettive sottese

L’innovazione tecnologica che sta si sviluppando in agricoltura ed in alcune filiere è solo all’inizio e comporterà l’implementazione di tecnologie (Internet of Things, Blockchain e AI), la cui interazione certamente produrrà una grande quantità di dati, generando nuovo valore e cambiamenti profondi nel settore.

Le tecnologie digitali consentono alle aziende agricole di aumentare la resa e la qualità delle produzioni, andando incontro alle esigenze di sostenibilità con meno input quali energia, acqua e fitosanitari.

http://www.dreamstime.com/stock-photography-smart-digital-agriculture-technology-futuristic-sensor-data-collection-smart-digital-agriculture-technology-futuristic-image208377222

Allargando, quindi la prospettiva all’intera filiera, le nuove tecnologie delineano un’evoluzione verso un nuovo sistema agroalimentare in cui gli attori si trovano in un contesto competitivo, trasparente e sicuro, caratterizzato da:

  • aumento di qualità e quantità delle informazioni
  • incremento di efficienza ed efficacia dei processi,
  • incremento delle prestazioni relative alla sostenibilità delle supply chain
  • consapevolezza e controllo in tempo reale dei passaggi
  • riduzione dei costi:
    • maggior vita utile dei prodotti con incremento della sicurezza alimentare.
    • rintracciabilità più rapida e richiami limitati al non conforme
    • riduzione della perdita alimentare nelle fasi di produzione e trasformazione
    • di transazione (“Smart Contracts”) ed incremento della sicurezza contrattualistica
  • incremento della qualità e dell’igiene alimentare
  • tutela del Made in Italy, lotta alla contraffazione ed all’agromafia.

È evidente che la maggior disponibilità di dati alla base del sistema introduce l’esigenza della loro gestione e dell’interoperabilità dei sistemi in modo di cogliere la vera opportunità nella loro condivisione.

La blockchain e il cambiamento che introduce

La blockchain veicola i valori di inviolabilità e legittimità dei dati, insiti nella sua natura già a livello di concezione tecnologica, a cui si aggiungono quelli di efficacia ed efficienza tipici delle soluzioni IT.

Con la sua applicazione si crea un nuovo ecosistema caratterizzato da trasparenza, sicurezza e fiducia tra gli attori della filiera.

Tuttavia, la sola tecnologia di per sé non è risolutiva, occorre un modello organizzativo di riferimento che generi un consenso tra i vari attori della filiera.
E’ soprattutto indispensabile che ciascun OSA sia consapevole non solo dei propri processi, ma anche di quelli della propria filiera e partendo dalla loro analisi si adoperi per risolverne le contraddizioni esistenti che altrimenti verrebbero trasferite e cristallizzate nel nuovo modello.

La tecnologia blockchain fino ad ora è stata utilizzata soprattutto per valorizzare il concetto dell’origine delle materie prime, creando uno storytelling da offrire al consumatore.

Si tratta in ogni caso di applicazioni limitate alle attività primarie o a filiere corte che creano un momentaneo vantaggio competitivo, senza incrementare la condivisione dei dati di sistema, figlie di una cultura tradizionale.

Certamente questo approccio risolve criticità presenti nel modello classico di filiera.

La tracciabilità è l’obbligo normativo cardine del sistema agroalimentare.

A distanza di circa 20 anni dalla sua entrata in vigore presenta però ancora falle nella sua applicazione, tra database che non dialogano tra di loro e sistemi basati ancora su supporti cartacei, palesemente fallaci e dubbi.

Modello tradizionale di filiera

Falle che si manifestano proprio quando l’OSA è più esposto per una crisi o per un contenzioso e soprattutto nel mantenere alto lo standard qualitativo.

Si registrano perdite significative di materie prime e prodotti a cui si accompagnano dispendiosi riscontri diretti proprio per la scarsa consapevolezza del loro stato e dei passaggi a monte e a valle.

Questa difficoltà di controllo in tempo reale ha introdutto costi nel sistema che ora iniziano ad essere sentiti.

Inefficienze che in effetti sarebbero state già risolvibili con tecnologie web based, disponibili da oltre 15 anni.

Queste soluzioni tecnologiche erano e sono sicuramente meno costose della blockchain.

La loro implementazione è stata possibile solo in presenza di una reale cultura di condivisione dei dati da parte degli operatori, necessariamente accompagnata da una opportuna analisi del rischio igienico sanitario applicato a tutta la filiera.

Il modello operativo futuro prima della soluzione tecnologica

Quindi si tratta più di un problema culturale che tecnologico, che implica l’abbattimento dei “veli” esistenti tra i vari anelli della filiera.

La blockchain con suoi i valori ben si presta a rompere gli schemi e a determinare il cambiamento necessario, perché è apportatrice di un contenuto valoriale che accompagna l’evoluzione che sta attraverso l’umanità.

La fase storica che viviamo, con la drammaticità del Covid-19 e delle sfide che il pianeta si appresta a vivere, va incontro ad un cambiamento globale accelerato a tutti i livelli dal processo di digitalizzazione.

In questo contesto si inserisce la necessità di trovare soluzioni efficaci e fondamentali in ottica sistemica per risolvere le contraddizioni che vive l’agroalimentare.

Per questa ragione l’applicazione della blockchain alla tracciabilità rappresenta solo una parte delle sue potenzialità, infatti questa tecnologia andrà a ridisegnare i ruoli ed i comportamenti dei principali stakeholders.

Le Autorità di Controllo protagoniste del cambiamento

Prospettiamo un governo unico dell’azione di controllo e tutela, svolta oggi dai vari enti e ministeri preposti affinché queste varie strutture realmente possano essere facilitatrici del processo di cambiamento.

Attuale sistema nazionale dei controlli agroalimentari

E’ necessario innanzitutto creare un sistema di centralizzazione dei dati generati dagli OSA, basato su blockchain.

“… infatti, non può essere efficace ed efficiente l’azione con un sistema frammentato, che agisce a posteriori ed incapace di dialogare con l’OSA in tempo reale …”.

Il modello di riferimento esistente


Autorità Tutela e Salute eco agro alimentare  <–  –> Agenzia delle Entrate


Come l’Agenzia delle Entrate “mette le mani” nelle tasche dei cittadini, acquisendo informazioni contabili ed economiche su società e contribuenti, così l’auspicata Autorità unica preposta dovrà essere in grado di accedere ai dati di conformità degli OSA.

Un’azione dello Stato quindi volta alla tutela dell’ambiente, della qualità e dell’igiene degli alimenti che sarebbe certamente ben vista dal consumatore a garanzia della salubrità di ciò che mangia.

Questo è un modello organizzativo che richiede un cambio di paradigma, simile come importanza all’introduzione a livello nazionale della cultura della prevenzione del rischio (HACCP, 1997), in cui dalla logica di repressione e controllo si passò ad una azione proattiva e di collaborazione chiamando in causa direttamente l’OSA attraverso l’Autocontrollo.

Modello sistemico di filiera

Dalla valutazione del “singolo fotogramma” all’osservazione dell’intera pellicola dell’attività dell’OSA

Con il modello auspicato, dall’ispezione fisica puntuale, con “carta e penna” e con tanto di “verbale”, si arriverà ad un monitoraggio continuo da remoto in ottica preventiva

“… l’Autocontrollo passa dall’osservazione di un solo fotogramma alla visione diretta  dell’intero “film” dell’attività svolta…”.

E’ conseguibile un livello organizzativo più elevato con la blockchain

Questa logica impone per l’OSA, con l’applicazione della blockchain, il raggiungimento di un livello di conformità superiore al limite di legge, perché la blockchain è

“… garbage in garbage out …”

tira fuori quello che tu gli metti dentro, imponendoti un comportamento virtuoso.  

Quindi la sua applicazione impone un livello organizzativo superiore, soprattutto per realtà e filiere complesse, che solo allora ben si presterà ad essere monitorato in remoto dagli Enti autorizzati.
In particolare, nello scenario futuro prospettato, le Autorità di Controllo si troveranno di fronte a 2 tipi di OSA:

  • quelli virtuosi che opereranno in trasparenza con la blockchain e con la possibilità di essere monitorati in continuo, entreranno potenzialmente in “white list”;
  • tutti gli altri, a maggior rischio, saranno esposti con maggior frequenza alla classica attività ispettiva, aumentando la possibilità del ”verbale”.

Il futuro sistema eco-agro-alimentare

La costruzione del nuovo sistema, che definiamo eco-agro-alimentare, incrementerà l’efficacia dell’azione delle Autorità a tutela della qualità del prodotto alimentare.

http://www.dreamstime.com/royalty-free-stock-image-summer-wheat-field-panorama-countryside-agriculture-image55992836

Anche il Made in Italy sarà ulteriormente tutelato dallo Stato con un ritorno di immagine internazionale, che rafforzerà la credibilità dei sistemi di controllo sulla qualità della nostra produzione alimentare.

In questo modo supereremo la classica logica “guardia e ladri”, dispendiosa e che lascia sempre aperte zone d’ombra dove purtroppo è più presente il rischio alimentare ed ambientale, la frode e l’agromafia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto

Registrati

Nome
Cognome
Email
Login
Password
CONFERMA Password