Nel prossimo decennio la struttura della domanda di prodotti agricoli non subirà cambiamenti significativi per la costanza del rapporto tra consumo di alimenti, mangimi e biocarburanti.
Ai trend strutturali osservati, si aggiungono gli effetti del COVID-19 già riscontrati, che se non affrontati con azioni forti e strutturali con un’azione di governo permanente, daranno origine ad ulteriori emergenze umanitarie.
“Il sistema agroalimentare mondiale manifesta contraddizioni tali le cui soluzioni richiedono un’azione di governo permanente”
La struttura della domanda di prodotti agricoli
Il rapporto OCSE-FAO riporta alcune proiezioni agricole a livello mondiale di medio termine (2020/29) e le incrocia con l’impatto macroeconomico del Covid-19.
Nel prossimo decennio la struttura della domanda di prodotti agricoli non subirà cambiamenti significativi per la costanza del rapporto tra consumo di alimenti, mangimi e biocarburanti.
I prezzi dei prodotti diminuiranno poiché i fattori che ne favoriranno il calo (la maggior produttività) saranno superiori a quelli che ne determineranno l’incremento (scarsità di risorse ed aumento della domanda per crescita della popolazione e del reddito).
Ai trend strutturali osservati:
- aumento della spesa alimentare procapite e cambiamento della dieta media con un maggior consumo di carne e grassi, sotto la spinta dei paesi con reddito medio
- modelli nutrizionali divergeranno tra i paesi con diversi livelli di reddito o proiezioni di crescita
- aumento della produzione di mangimi legato all’espansione degli allevamenti e dell’acquacoltura nei paesi a basso o medio reddito
- crescita della produzione agricola dovuta a miglioramenti di produttività (85%)
- aumento delle emissioni dei gas serra previsto del 6% con incrementi e decrescite in base al reddito
- aumento solo marginale del commercio globale di materie prime agricole
si aggiungono gli effetti del COVID-19 già riscontrati:
- contrazione della domanda e dell’offerta di prodotti agricoli
- interruzioni nelle supply chain.
e si aggiungeranno, con l’evoluzione degli effetti del COVID-19, secondo lo scenario del rapporto:
- i prezzi agricoli calano fortemente in risposta alla riduzione indotta del reddito disponibile, specialmente nei paesi a basso reddito
- la domanda di alimenti ad alto valore cala nei paesi a basso reddito (in particolare olio vegetale e prodotti di origine animale)
- cambiano i modelli di consumo nei paesi ad alto reddito per sensibilità ambientale ed alla salute
Eventi sinergici negativi
- diffusione di malattie/parassiti come la peste suina africana o invasioni di locuste
- crescente resistenza alle sostanze antimicrobiche
- eventi climatici estremi.
Effetti evolutivi
- l’innovazione digitale produrrà importanti impatti sia sulla domanda che sull’offerta dei prodotti agricoli
- la distribuzione e la commercializzazione diventeranno fondamentali per garantire la sicurezza alimentare nei paesi a risorse limitate e con forti importazioni e inoltre svolgeranno un ruolo centrale nel sostentamento rurale
- futuri accordi commerciali e cambiamenti nelle relazioni commerciali tra i principali attori.
Conclusioni
Pur a fronte di miglioramenti produttivi ed organizzativi si confermano contraddizioni ed aspetti preoccupanti, che se non affrontati con azioni forti e strutturali, daranno origine ad ulteriori emergenze umanitarie.
690 milioni di persone hanno sofferto la fame, nel 2019, a queste si aggiungono circa 2 miliardi di persone che attualmente non possono seguire una dieta sana o nutriente.
Sullo sfondo permane il food waste legato a contraddizioni endemiche del sistema oltre che lo spreco per attacchi parassitari ed infestanti, a cui si sommano quest’anno gli effetti delle invasioni di locuste.
Infine, la pandemia di COVID-19: già entro la fine del 2020, l’ONU stima che altri 130 milioni di persone probabilmente cadranno nella morsa della fame cronica.